Una donna
Amare è sacrificarsi e soccombere! Questo il destino suo e forse di tutte le donne?
La faccia convulsa e paonazza, gli occhi fuori della fronte, diventava spaventoso: ebbi l’improvvisa sensazione d’essere una piccola creatura indifesa sotto una potenza cieca e bestiale. […]
Rivedo me stessa gettata a terra, allontanata col piede come un oggetto immondo, e risento un flusso di parole infami, liquido e bollente come piombo fuso. […] e il mio corpo divenne null’altro che un povero involucro inanimato […]
Avevo dato l’addio alla vita semplicemente, fermamente, benché in un’ora di smarrimento; come ubbidendo a un comando venuto da lungi più che alla necessità imperiosa dell’istante. La mia esistenza doveva finire i quel punto: la donna ch’io ero stata fino a quella notte doveva morire. Vi sono periodi che non possono risolversi e che sembra vadano chiusi bruscamente con una pietra sepolcrale. Da quanto tempo la crisi si svolgeva in me a mia insaputa?
“Femminismo!” esclamava ella. “Organizzazione di operaie, legislazione del lavoro, emancipazione legale, divorzio, voto amministrativo e politico… Tutto questo, sì, è un compito immenso, eppure non è che la superficie: bisogna riformare la coscienza dell’uomo, creare quella della donna! “
Questi tre spezzoni rappresentano la vita della protagonista del libro.
Libro autobiografico di Sibilla Aleramo, la storia di una donna costretta a sposare il suo violentatore che non ama, diventa madre, conosce la violenza domestica ed infine decide di lasciare marito e figlio per intraprendere una nuova vita dove conosce finalmente la sua dignità di donna.
Una femminista ante litteram considerando che il libro fu scritto nei primi anni del secolo scorso.
La scrittura è di facile comprensione anche se alcune volte diventa un po’ pesante nelle sue descrizioni.
Rimane, comunque, un libro da leggere.
Valutazione ⭐⭐⭐